divorziata 2010 marito medico esercita prof

Sono divorziata dal 2010.Il mio ex marito è un medico che esercita la professione di medico di base ad Olbia. Io invece faccio l'assistente tutelare con contratti precari e un redditto mensile che raramente arriva a 1000 €. Vivo in casa d'affitto pagando 500 € al mese. Ho 2 figli dei quali una ragazza di 30 anni, separata e che avendo un redditto non adeguato né stabile, vive praticamente a mio carico, il secondo studia all'università e sta per conseguire la laurea presso il politecnico di Torino. La sentenza di divorzio prevede per me un assegno di 500 euro, da versare entro i primi 5 giorni del mese, e per mio figlio il mantenimento che l'avrebbe dovuto accompagnare durante il suo corso di studi e finché non fosse in grado di mantenersi in maniera autonoma, dispensando me da qualsiasi contributo. Il problema nasce circa un un anno e mezzo fa quando mio figlio, durante un Erasmo all' estero, ha ricevuto una borsa di studio per merito. Da quel momento arbitrariamente e senza richiedere nessuna revisione della sentenza, il mio ex marito ha sospeso l' assegno di mantenimento al ragazzo fino ad allora di 1000 euro. Dopo insistenze del ragazzo l' assegno è stato ripristinato nella misura di 500 euro. Con tale cifra riusciva a pagare giusto l' affitto pari a 400 euro e qualche spesa di cancelleria, non potendo sostenere neanche le spese ordinarie. Davanti al rifiuto categorico da parte del padre di intervenire in maniera adeguata al mantenimento, come mamma ho sentito il dovere, nonostante non fosse previsto dalla sentenza e nonostante la mia precaria situazione economica, aggravata dalla situazione ancor più precaria di mia figlia, di aiutarlo con una quota mensile che varia dai 300 ai 400€. Da diversi mesi il mio assegno viene versato sempre più in ritardo comportando delle comprensibili difficoltà sia a me che al ragazzo. Alla data odierna non l'ho ancora ricevuto e, cosa peggiore, davanti a un sollecito del figlio che necessitava dei soldi per poter venire a passare il Natale in famiglia, ha fatto intendere che non si trattava di un ritardo, ma di una revoca definitiva del mio assegno, ancora una volta in maniera arbitraria. Alle proteste del ragazzo ha risposto minacciandolo di fare altrettanto con lui se avesse insistito. Da anni non ho più rapporti diretti col mio ex marito a causa della totale indisponibilità a parlare anche solo dei problemi dei figli. Vi scrivo per sapere come devo comportarmi e cosa posso fare per far valere i diritti miei e dei miei figli, stanca di tutti questi soprusi. In attesa di una vostra cortese risposta porgo i miei saluti. Anna

Richiesta del 27/12/2014 nella categoria avvocato divorzista.


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